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" Gazzettino di Venezia" 1941


La pittura alla Mostra del GUF



Voglio parlare subito di alcuni giovani che s'impongono e staccano nettamente dagli altri. Tre sono una vera affermazione, sopratutto Duilio Svara, pittore e scultore, ci presenta tre ritratti ed una piccola natura morta. Figure di colore raffinato e delicato, tale da ricordare la Scuola Belga in " Mio fratello" Nell'autroritratto una blusa gialla luminosissima racchiude già un mondo pittorico; il quadro delle tre figure intenso e sfrondato, con  una testa nel fondo a luci di apparizione, vive un piano umano e surreale nel medesimo tempo. E tutte sono bellissime pitture d'artista che domina e sente il colore in un modo tutto suo, personalissimo.

"Il Piccolo" 1942


Una mostra di giovani artisti - al Dopolavoro dell'Acegat


Nei giorni scorsi fu offerta al Dopolavoro dell'Acegat una mostra di pitture, sculture e disegni di giovani artisti.  Diciamo giovani artisti, e non dilettanti, perchè la maggior parte di loro espose più volte ai Prelittoriali del G.U.F. e taluno anche alle Sindacali. Con questo non si voglionocreare illusioni: ci siamo trovati dinanzi all'opera di Bravi giovani, ma non d'artisti tali da presumere che l'arte possa loro sostenere la vita.

Il più progredito ci sembra Duilio Svara, specialmebte nelle sculture ch conservano felicemente quella semplicità e larghezza sintetica della forma che già in lui furono lodate e che egli ammorbidisce al quanto e con giusto criterio solo nei ritratti femminili. Maschili o femminili, i suoi ritratti sono del resto molto convincenti. L'espressione è netta e rigorosa anche nei ritratti hee egli espone quale pittore, e rivediamo con piacere l'autoritratto in giallo, la testa col berettone e i ritratti di donne.

f.to Silvio Benco



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Il Piccolo - 21 dicembre 1990


Alla sala di Via San Cilino

"La dolcezza e la forza delle opere di Duilio Svara"


Duilio Svara ha esposto nella sala sindacale di via San Cilino. Sculture, disegni e pitture realizzate nell'arco di alcuni decenni che partono dagli incoraggianti apprezzamenti di Marcello Mascherini con cui Svara hù ci a per lungo periodo lavorato. una mostra densa di opere grandi e piccole che rispecchiano una vita altrettanto intensa di gradi e piccole emozioni. Da alune sculture in gesso ed in bronzo emerge sia la dolcezza con cui Svara sà modellare i volti che la forza con cui egli sviluppa letensioi e le torsioni dei corpi. Da piccoli e casuali episodi della vita di ogni giorno l'artista traee spunto per dilattarli nel senso e immortalarli nella materia. Il quadro che senz'altro più colpisce è il fallomorfo-albero della vita- in cui la forza prorompente con cui il tronco sembra sfondare il cielo è quaisi una metafora della forza con cui Duilio Svara si cimenta con la vita e con l'arte.

f.to Aldo Castelpietra


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